mercoledì 11 gennaio 2012

Un tuffo nel (mio) passato culinario: Cape Cod Claw Chowder

Non sono stato sempre innamorato (ed in senso esclusivo non lo sono neanche ora), dei viaggi in Medioriente: un paio di vite fa la mia meta preferita erano gli Stati Uniti, che ho avuto la fortuna di visitare diverse volte, e dove tornerei, se ne avessi l'occasione, domani mattina!
Una veduta di Chatham
Una delle più belle vacanze negli States è stata la New England Fall 2003, una decina di giorni che ho passato con sei amici favolosi in un cottage ad East Falmouth, Cape Cod, Massachusset. Era il classico sogno di una vita, quello di passare l'autunno nel New England cercando di rincorrere le foreste che diventavano rosse per il foliage ( e purtroppo un autunno particolarmente caldo ce lo ha impedito). Ma foliage o no, quella vacanza è stata un sogno. Per me abituato all'America della West Coast, passare finalmente ad una costa più calma, più elegante, storica, non sembrava reale. Boston e tutta la sua zona è molto europea, ma con il plusvalore di panorami mozzafiato fatti di campagne e di baie nascoste, di distese di spiagge fredde e di porti dove il pesce la fa da padrone.
Io e i miei amici mangiamo Lobster Chowder
a Martha's Vineyard
Ed è proprio da questi porti, e da questo pesce, che vi do la ricetta di oggi, uno dei piatti più caratteristici delle coste americane: il Clam Chowder. Questa zuppa a base di vongole, patate e bacon, si trova in molte varianti un pò in ogni posto di mare (eccezionale quella di san Francisco, preparata con granchio e servita in una bowl di pane che si mangia alla fine della zuppa), e viene consumata sia nei ristoranti, che in comodi bicchieri mentre si sta in giro. Vi giuro, da provare assolutamente. Quella che vi posto è la classica, originaria proprio della bellissima penisola a sud di Boston chiamata Cape Cod (Capo merluzzo, tanto per rimanere in tema), famosa per essere la residenza preferita dei Kennedy.


Ingredienti per 6 persone:


  • 4 etti circa di vongole (ovviamente con le vongole fresche, magari lupini, il risultato è eccellente. ma per un risultato comunque buono, ma molto, molto più veloce, potete usare le vongole in barattolo, di quelle conservate nel loro liquido, che pure servirà);
  • 2 fette di bacon tagliate alte;
  • 4 patate medie pelate e fatte a cubetti;
  • 1/2 tazza di cipolla tritata;
  • 2 tazze e 1/2 di latte;
  • 1 tazza di panna light
  • 3 cucchiai di farina;
  • 1 cucchiaino di salsa Worchestershire
  • sale e pepe macinato fresco.
Se usate le vongole fresche, fatele aprire, coperte in un pentola, solo con un filo d'olio, dopo di che sgusciatele, tagliatele grossolanamente, mettetele da parte, conservando il liquido di cottura dopo averlo filtrato; se usate le vongole in barattolo, scolatele conservando il liquido e tagliatele sempre grossolanamente.
Aggiungete al liquido delle vongole tanta acqua necessaria a raggiungere la quantità di due tazze.
In una padella, fate dorare il bacon fatto a cubetti, levatelo dalla padella e conservatelo.
Nella stessa padella mettete il liquido delle vongole, le patate a cubetti e la cipolla, e cucinate coperti per 15 minuti circa, o comunque finché le patate non siano tenere.
Aggiungete le vongole, 2 tazze di latte e la panna light.
Mescolate la rimanente 1/2 tazza di latte con la farina, ed aggiungete alla zuppa.
Cucinate mescolando finché la zuppa non sobbolla; a questo punto cuocete per un altro minuto.
Aggiungete la salsa Worchestershire, sale e pepe macinato fresco, e servite la zuppa bella calda, ricoperta col bacon e se volete con crostini di pane.

Vedrete, non rimarrete delusi da quella che è una delle mie ricette di mare preferite! I profumi si mescolano con delicatezza, nessuno supera l'altro. Questa zuppa è un miracolo di equilibrio.


Liam McGuire canta "Carrighfergus"
B-B-Q Ribs al Liam McGuire's

Se poi riusciste a mangiarla proprio sulle coste del New England sarebbe perfetto! Se andata a Cape Cod, non dimenticate di fare un salto al Liam McGuire's Pub di Falmouth, ottimo locale, con ottima cucina del luogo, tra cui proprio il Clam Chawder (ma io proverei i loro carciofi, e le fantastiche B-B-Q ribs, che io adoro e che divoro in foto). E spesso, come vedete in foto, Liam canta bellissime ballate celtiche per intrattenere i suoi ospiti. In una delle nostre serate cantò "Carrighfergus", una ballad che mi fa sempre sognare, e che vi lascio in regalo, nella versione che Loreena McKennitt ha inciso nel 1985 nel suo album "Elemental". 
Che dire, sono riuscito a convincervi a prenotare un volo per il New England?

martedì 10 gennaio 2012

Ri-ripartiamo, con una idea speciale per lo za'atar!

Ogni volta che vedo l'icona del mio blog penso a quanti tradimenti su tutti i buoni propositi fatti!
Il problema sono i mille cambiamenti che si sono succeduti nella mia vita, nuova casa, nuovo fraternità, nuovi impegni, nuovo...tutto!
Ad aggiungere danno a lesioni gravi, come tutte le brave persone ciccione, da ieri sono a dieta. "E che ci fai allora qui?", direte voi. "Sublimo!" Chiaro! Non credo sia una coincidenza il mio riapparire qui e la mia dieta in cui posso mangiare solo cose a cui non sono intollerante (io, l'intollerante per eccellenza), e che, ahimè, sono molte e tutte buone. La cosa bella di questo regime alimentare, è che dei cibi che tollero posso mangiarne quanti ne voglio, e allora mi devo sbizzarrire, e fantasticare in spezie e condimenti.
Per questo ieri sera mi è venuta in mente una cosa ottima: Fondere due mie passioni, il pollo ed il medioriente, entrambi tollerabilissimi, e così ho pensato di condire tre cosce di pollo con lo za'atar. Come, non sapete cosè lo za'atar? E' una miscela di spezie, principalmente a base di timo, sesamo e sale, ma ogni famiglia, ogni gruppo etnico ha la sua ricetta speciale. Ed ecco così apparire nello za'atar origano, cumino, finocchio, maggiorana...
Elbabour, the galilee mill, Nazareth

Un pezzo di pane pita bagnato in ottimo olio d'oliva, e poi poggiato su una ciotola di za'atar secco, è uno spuntino classicissimo in medioriente, i palestinesi lo considerano il loro piatto tipico, con hummus ed olive.

Se fate un viaggio da quelle parti, dovete assolutamente assaggiarlo, e sopratutto parlare con chi lo vende, che, a meno che non sia il solito negozietto da turisti di suq, sa sicuramente raccontarvi la storia del suo za'atar di famiglia. Per esempio, se andate a Nazareth (un giorno vi racconterò la Nazareth culinaria), una visita a Elbabour, il più antico e famoso mulino della Galilea, oggi negozio dai mille profumi, dove comprare ottima frutta secca e sopratutto quattro diversi tipi di za'atar è assolutamente d'obbligo!
Detto questo, non ho ricette da darvi, ma semplicemente dirvi che il pollo, "massaggiato" con dello za'atar, e messo a cuocere su un letto di patate (za'atar anche su queste!), è veramente buono. La leggera salatura della miscela fa si che non si debba aggiungere altro sale, e le molte erbe in essa compensano benissimo, esaltando il sapore del pollo e delle patate. Se riuscite a preoccuparvi un pò di za'atar provate, e ditemi cosa ne pensate.